Venezia, sette giorni per celebrare il vetro: aperti musei, palazzi e fornaci
‘The Venice Glass Week’ dal 9 al 16 settembre, con oltre 180 eventi. Anteprima a Mestre con le opere degli artisti muralesi contemporanei. Inaugurazione con la mostra del giovane Scarpa alla Cini.
di Veronica Tuzii, 5 Settembre 2018
Finestre per il nostro pensiero, sogni, illusioni ottiche o variazioni sinfoniche, opere fluttuanti, materiche o quasi impalpabili, alchimie coloratissime o eteree, tra tradizione e contemporaneità. Il vetro con le sue vibrazioni di luce sta per invadere l’intera città dogale con oltre 180 eventi, a comporre la seconda edizione di «The Venice Glass Week», a Venezia, Murano e Mestre dal 9 al 16 settembre. Promosso dal Comune di Venezia e ideato da Fondazione Musei Civici di Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e Consorzio Promovetro Murano, il festival internazionale dedicato all’arte vetraria con le sue braccia tentacolari schiuderà le porte di musei, gallerie, università, negozi, alberghi e palazzi, fornaci che proporranno esposizioni, conferenze e laboratori, spettacoli, proiezioni, visite guidate e aperture speciali, aperitivi, gare podistiche e caccie al tesoro.
Il record dello scorso anno
Ripartendo dai 75mila visitatori dello scorso anno e forte di un più 20% di adesioni rispetto alla prima kermesse, «l’obiettivo è di “bucare lo schermo”, offrendo una conoscenza e coscienza di quanto il vetro sia importante per questa città, sia in chiave artistica sia produttiva», marca la direttrice del Muve Gabriella Belli. Saranno due le anteprime: già il 7 alle 17 a Villa Erizzo, sede della Biblioteca Civica Vez a Mestre, ci sarà l’opening della mostra «Il vetro. Attualità di un’arte», con i vetri d’arte a lume e a soffio firmati dagli artisti muranesi Bonaventura, Bubacco, Burato, Crestani, Micheluzzi, Nordio e delle ditte Salviati e Seguso Vetri d’Arte; il giorno seguente al Museo del Vetro di Murano l’affondo sull’opera in vetro dell’architetto e designer Mario Bellini. Partendo da «quell’illuminazione che ebbe un avvocato milanese, Paolo Venini, ovvero comprendere che bisognava miscelare le antiche tradizioni con le forme contemporanee», come ha ricordato Jean Blancheart, del comitato scientifico della rassegna diffusa presieduto da Rosa Barovier Mentasti, il calendario di eventi è così variegato da disorientare. Un aiuto arriva dal gazebo in Campo Santo Stefano che ha in distribuzione 50mila pieghevoli e dal rinnovato sito www.theveniceglassweek.com, oltre che dai social. Saltelliamo nel programma tra le varie mostre.
L’inaugurazione
Il 9 inaugura «La vetreria M.V.M. Cappellin e il giovane Carlo Scarpa 1925-1931», a «Le Stanze del Vetro» sull’Isola di San Giorgio (i vetri scarpiani sono protagonisti pure al Negozio Olivetti, da lui progettato e bene FAI) e sempre la Fondazione Cini presenta dal 14 «Homo Faber», viaggio intorno alla maestria artigiana dove il vetro non poteva mancare. L’Istituto Veneto accoglie dal 10 al 12 le «Giornate di studio sul vetro veneziano» con esperti da tutto il mondo. Negli stessi giorni l’assegnazione dei Premi «Glass in Venice» e «Riedel», con le opere dei vincitori che saranno esposte a Palazzo Loredan dal 13 settembre. I Musei Civici ospitano a Palazzo Mocenigo Il pranzo di Babette di Chiara Antonietti e Il Sogno di Noè opera semi-astratta di Michael Zyw; le raffinate trame di vetro di Kim Kototamalune sono al Museo di Storia Naturale; inoltre l’istallazione Acque di Giorgio Vigna al Fortuny, il Putto dormiente di Giberto Arrivabene a Ca’ Pesaro e le creazioni di Simone Crestani e Maria Grazia Rosin a Casa Goldoni. Promovetro presenta a Palazzo Querini «Glasses Archipelago», installazione multimediale fatta da una struttura sospesa ispirata alla topografia di Murano. E poi, le sculture oro e nero di Cristiano Bianchin alle Gallerie dell’Accademia, il Duetto di Claudio Pironi ai Magazzini del Sale, iniziative a Ca’ Foscari, Guggenheim, Querini Stampalia, Fondazione Venezia, Louis Vuitton e nelle gallerie di tutta Venezia, dove non mancheranno le sorprese, anche dolci.
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