Descrizione
In una serie sui palazzi veneziani non poteva mancarne uno dedicato a Palazzo Ducale; da sempre simbolo di Venezia con il suo intrico di capitelli, balconate gotiche e sculture allegoriche che per secoli ha affascinato artisti e scrittori. L’edificio sembra “emergere dall’acqua come al tocco della bacchetta di un mago”, scriveva Lord Byron: il mangiafumo Palazzo Ducale riporta sul vetro grigio di Murano la leggerezza dei suoi marmi traforati.
Il disegno, che alterna un tratto sottile ad ampie campiture a mola, gioca coi contrasti dell’oggetto che, una volta accesa la candela al suo interno, si anima e appare davvero come il palazzo che la notte domina da lontano il bacino di San Marco.
Il Designer
La vita di Giberto Arrivabene Valenti Gonzaga, è visceralmente legata a Venezia. Le memorie infantili, le più belle, sono quelle che si sono formate nelle stanze di Palazzo Papadopoli, tra gli affreschi del Tiepolo e gli affetti familiari.
“Nei miei primi ricordi Venezia aveva altri colori. Era più spenta, drammatica, distrutta, profondamente romantica. Bellissima. Non c’era la luce di oggi, più scintillante, forse, ma meno poetica”.
Lavorazione a Mano
Ogni singolo pezzo nasce da uno schizzo di Gibi fatto ad acquerello su carta lucida: “Quando vedo qualcosa che mi ispira o un oggetto che mi piace, lo disegno e lo rielaboro. Poi si passa alla realizzazione”.
Il vetro, materiale principale nelle collezioni, viene lavorato a Murano.
Ogni bicchiere, ogni specifico oggetto viene soffiato dai maestri vetrai nelle fornaci veneziane.
Giberto porta loro i suoi acquarelli e li discute per perfezionare il progetto, verificarne la fattibilità, e apportare eventuali modifiche. Una volta realizzata la forma desiderata, viene il momento della decorazione.
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